top of page
Immagine del redattoreProposta Civica Orvieto

CHIESA DI SAN FRANCESCO: La visita

E ora cosa si fa?


Di Roberta Palazzetti


Oggi, finalmente, sono riuscita ad entrare nella Chiesa di San Francesco, a seguito della mia richiesta inoltrata il 16 settembre. In questo percorso, muniti di elmetto, mi hanno accompagnato l’Assessore Gianluca Luciani (Decoro e Protezione Civile, tra le sue deleghe), l’Architetto e Dirigente Dott.re Rocco Olivadesi e il Dott.re Carducci. Che cosa ho visto, cosa ho sentito e cosa penso si possa fare è riassunto nelle prossime righe.


Cosa ho visto

Una Chiesa in chiaro abbandono. Nonostante la recente pulizia straordinaria, ordinata successivamente alla mia richiesta di visita, la Chiesa contiene ancora vecchi materiali e residui di oggetti del tempo che fu. Nonostante la recente pulizia, i piccioni che svolazzano dentro, con qualche nido qua e là, continuano a sporcare la Chiesa. Ci sono diversi punti di umidità che purtroppo, non sono limitati alla Sagrestia, ma in molteplici parti del corpo centrale e laterale. In quale misura tutto ciò pregiudichi l’agibilità della Chiesa e cosa sarebbe necessario fare per la sua riapertura non è dato sapere visto che, come ha giustamente sottolineato l’Architetto Olivadesi non si è mai provveduto ad una vera indagine, se non quella visiva. Non aggiungo altro se non le foto che trovate sotto.


Cosa ho sentito

La prima e più forte sensazione è stata una profonda tristezza. La tristezza che si prova entrando nella casa dei tuoi nonni abbandonata da decenni. Poi un profondo disagio, quello di chi è consapevole di star mandando in malora le bellezze che le generazioni passate ti hanno lasciato. E infine, un pò di rabbia, quella che si prova quando si rientra a casa e la si trova devastata e violata dai ladri.


Cosa penso che si può fare

Quello che farei io se avessi la responsabilità di gestire il patrimonio della città sono tre azioni:

  • Primo, farei le opere piccole, ma urgenti. Completerei la chiusura ai piccioni (bastano reti di chiusura per ogni finestra ed apertura) e pulirei e sistemerei le gronde e i discendenti laterali per evitare il fenomeno visibile all’esterno di sgocciolamenti e umidità.

  • Secondo, prevederei immediatamente nel Bilancio 2025 il finanziamento di una vera indagine tecnica sullo stato della Chiesa, dalla condizione del tetto fino alla stabilità. Questo passo è essenziale per avere una reale valutazione di cosa va fatto e quanto può costare. Credo sia un atto dovuto a 6 anni dalla chiusura per inagibilità, e premessa indispensabili per i finanziamenti.

  • Terzo, monitorerei e coinvolgerei tutte le autorità che possono e devono avere a cuore il nostro patrimonio storico. Dalla Regione, nel caso si riaprano i finanziamenti legati al sisma, alla Sovrintendenza e al Ministero dei Beni Culturali, fino ai finanziamenti europei. Infine inizierei a pensare come valorizzare questo luogo così prezioso. Ma di questo parleremo un’altra volta.


E mentre si celebrano gli 800 anni della Regola Bollata di San Francesco con Assisi

in prima fila, e mentre si apre l’anno del Giubileo, chissà se si riuscirà a riportare il

tema della riapertura della Chiesa di San Francesco al centro dell’interesse dei nostri

amministratori.

105 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

留言


bottom of page